La filastrocca per Paola

Poiché non veniva inviata per e-mail all'indirizzo che mi era stato dato, dirò a Paola che la puo' leggere qui.


Oggi nell'aria volano aquiloni.

Carta, due stecche e fili arrotolati

o più moderni e già confezionati.

Un gioco antico e pieno di magia

che il vento prende e poi si porta via.

Va su, va su, a volte scende un poco:

la mano esperta lo riporta in alto

e lo porge al bambino già impaziente

di dare uno strattone impertinente.

Così quest'oggi si ripete un rito

che affascina i bambini ed anche i grandi

che costringe a restare a testa in su

e a guardare nel cielo terso e blu.

Perché a volte la testa resta bassa

mentre la vita ci rincorre e passa.

E allora, forza, oggi guardate in alto

e mandate più su quell'aquilone

e i suoi colori invadano anche il cielo.

E arrivino ai tuoi occhi, cara Pina,

e di lassù tu possa a noi mandare

con un sorriso una tua preghierina.

E in questo prato lo puo' far volare

Altri bambini

E' una bella foto quella qui sotto. Purtroppo mi sembra di non averne alcune di altre classi dove ho insegnato. Guarderò meglio.

Una bella classe variegata, con bimbi simpatici, ritrosi, appassionati, poetici, insomma con tanta varietà di caratteri e comportamenti. Dietro la foto c'è una dedica di Endro. E' il primo a sinistra in basso. Dimenticavo: Scuola elementare di Marlia.

La pianta misteriosa

Tutti gli anni nei vasi dei fiori spunta e cresce qualche pianta misteriosa. Magari qualche seme vagabondo o una talea che ho messo nella terra e poi scordata. Così devo aspettare che cresca e, possibilmente, fiorisca per capire cos'è. Quest'anno è quella qui sotto. Qualcuno la riconosce? Forse un tipo di ortensia?

E come piccolo segno di riconoscenza e rispetto ricordo la Festa di domani, 25 aprile, con una bella rosa rossa.

Il cuculo

L'altra sera ho sentito il verso del cuculo e stamani, ritornando verso casa dopo la mia passeggiata, ho salutato un signore che usciva dalla porta della sua casa e aveva voglia di chiacchierare. Io ascolto volentieri e quindi il gioco è fatto. In dieci minuti mi ha raccontato tante cose che mi pareva di averlo sempre conosciuto. Tra l'altro ha nominato l'usignolo che c'incanta nella sera tarda e io gli ho detto del cuculo. Eh, sì, eh, sì, sorrideva e mi ha detto che i lavoratori sotto padrone avevano una filastrocca che diceva all'incirca così:

 Ha cantato il cuculo stasera/ Ti vado in culo, padrone/ E' primavera!

Nel mio percorso ho fatto qualche foto:

La bella liliacea, unica, per ora.

Il cisto

Qualcuno si distingue

La piantina di Renza

Renza di corte mia, cioè di Fibbiani, qualche anno fa mi regalò una piantina e mi disse che sarebbe diventata grande e avrebbe fatto dei bei fiori rosa.

I fiori sono bianchi ma assumono col tempo una tenue tonalità rosata. Non so ancora il nome.

A ben guardare anche nei prati si notano erbe rosate che non vengono ben descritte dalle mie foto ma l'occhio le registra bene.

La grazia dell'aquilegia e dell'iris d'acqua

Una volta in giardino l'aquilegia si dissemina, sceglie da sé il posto dove nascere: il colore glielo regalano gli insetti.

Lo trovate lungo i fossi, vicino e anche dentro all'acqua: un colore deciso con striature più scure: dà allegria al poggio.

Auguri

Nei prati e in giardino

Forse filipendula, armonia di forme e colori, nei prati, sui poggi, qui, in questa stagione.

La luce del tramonto sui petali di peonia.

Il tempo della creatività

Sempre a Spianate una seconda classe poco numerosa e molto simpatica. Quell'anno scolastico, in particolare, fu quello della creatività. Il disegno e la scrittura arrivarono a livelli molto alti con produzioni meravigliose che ancora, in parte, ho con me. Una bambina ebbe anche un premio da "Paese Sera", un giornale allora meraviglioso che dava spazio alla fantasia. La domanda era: Cosa vorresti a Natale? In poche frasi la bimba si sognò la neve. 

La nursery dei ragni

Sono usciti dal nido tenuto dai fili di ragnatela della mamma: un nido messo tra i rami di un melograno nano intricato e piuttosto riparato e ora sciamano su e giù lungo i fili. Qualcuno riuscirà a crescere e a fare la sua vita...

Ho ritenuto necessario mostrare queste due peonie bagnate dalla pioggerellina d'aprile.

La piccola quercia resiste

Ho fotografato varie volte la piccola quercia qui sotto e contavo di vederne le trasformazioni stagione dopo stagione:

Era così forse due anni fa.

Poi un giorno, fine estate-autunno scorso qualcuno l'aveva sfrondata, tanto che sembrava alla fine con le foglie secche che mantiene fino a che non mette quelle nuove.

Ancora brutta a vedersi, con quei rami tagliati...ma...

Eccoli qua i germogli e le foglioline nuove.


La terrò,sicuramente, d'occhio.

Il canneto e le formiche

Non sono collegati ma l'occhio li ha visti in successione:

Le formiche costruiscono castelli

Ciuri ciuri

Le ricotte che vedevamo accanto al pozzo, nel pratino.

Un vivace tulipano bello aperto.

E sotto, le prime due (più un boccio) delle circa 30 peonie arboree che abbelliranno il giardino.

La coccona non c'è più.

Era la coccona per distinguerla dalle altre due cocche. Cocca è un termine dolcissimo per definire le galline, in genere quelle più brave che si lasciano accarezzare e non beccano; si usa chiamare così anche le bimbe piccole: la mia cocca, la mia cocchina... Insomma stamani l'ho trovata morta, morta di vecchiaia. E dire che sembrava ringiovanita con la compagnia delle altre due, e dire che aveva ricominciato a fare le uova..e che uova! Almeno tre con due tuorli. Nell'ultima parte della sua vita ha voluto far vedere che era veramente una coccona.

L'allegra classe di Spianate

Forse era stata qualche mia espressione lucchese a farli ridere ma veramente si stanno sganasciando, forse meno una. Una quinta vivace e partecipativa in un periodo di cambiamenti nella scuola. Tanti simpatici e simpatiche.

Campi fioriti

Ci sono campi lasciati a fieno che in questo momento sono uno splendore.

Un'altra pluriclasse

Nella foto i bambini e le bambine di Colognora di Villa Basilica, dalla prima classe alla quinta. Sono nel giardinetto della scuola, sorridenti, senza grembiuli, col sole in faccia. Sono stata due anni in quella scuola e di cose da raccontare ne ho tante: la nevicata, il riccio, i pesci rossi, i fiori, e Giovanni che da tempo non c'è più...Tra i bimbi c'è anche l'attuale sindaco di Villa Basilica.

Aprile entra

Entra col glicine, coi tulipani, col gelsemium. E con un po' di sole e le giornate più lunghe...basta così.