venerdì 31 maggio 2013

Il nome che ho dato a questo spazio è "Un bicchiere d'acqua". Perché, tanti anni fa, ho provato la sete e non potevo bere. Allora mi salvai pensando all'acqua, a ruscelli di montagna, alla neve che cadeva, alla fontanella vicina alla stazione di Lucca. Così un bicchiere d'acqua era per me la cosa più importante al mondo e ancora oggi penso che l'acqua sia un bene preziosissimo.
Parlare del periodo della mia infanzia, della mia corte, delle fosse, del Fossetto, del fiume è come bere un bicchiere d'acqua quando si ha sete, è sentirsi bene, è ristoro per corpo e mente, è ricordare le persone che ti hanno dato fiducia e amore. Loro non ti hanno mai negato un bicchiere d'acqua.
Una bocca di leone venuta strana, storto lo stelo e con fiori grandi

Il delphinium detto anche speronella: li vedete gli speroni?

mercoledì 29 maggio 2013

Se il tempo lo permetterà sabato sabato potrei andare a fare una passeggiata sul fiume, beh meglio dire lungo i poggi e le stradelle del fiume: sarà l'occasione di fare qualche foto e rivedere luoghi trasformati ma ancora esistenti. Speriamo!



Due acetoselle diverse, dai colori meravigliosi: la prima ha il fiore bianco leggermente rosato e le foglie di un color porpora scuro, la seconda ha il fiore più grande, di un rosa acceso e anche una foglia interessante che però qui non si vede.



Gocce di pioggia rimaste nelle foglie di piccole piante di lupino. I semi  provengono dall'Orecchiella

lunedì 27 maggio 2013

In attesa di fare una bella passeggiata sulla ex fossa, sull'ex Fossetto, sui campi ancora non ex, dal Bersaglio a Pistelloni insieme a Lucia Rosa e darvi quindi l'idea di cosa siano adesso i posti che abbiamo calcato, noi bimbette (e bimbetti) di Fibbiani nelle primavere, nelle estati, negli autunni e negl'inverni di parecchi anni fa eccovi qualche meraviglia per gli occhi.
Nigella bordata di rosa

Passiflora fiorita (copriva il pollaio di Fedora a Pannero)

Bocci e fiore aperto di rosa rugosa

Erbe nei campi di Montecarlo

sabato 25 maggio 2013

25 maggio e 10 o meno gradi di temperatura. Freddo, pioggia, tuoni, da stare in casa riparati e invece si avrebbe voglia di camminare nel calore del sole... Quel che non si puo' cambiare accettiamolo di buon grado e mettiamoci a leggere, a cucinare, a scrivere, a dipingere, ognuno scelga per sé qualcosa...
Le bambine, allora, guardavano i bottoni nella scatola, li sparpagliavano sul tavolo, li mettevano in file, in gruppi, in circoli: a me garbavano quelli grossi che chiudevano i bei cappotti delle mamme o i "capini"; erano bellissimi, a volte cerchi dorati con la stoffa nel centro. Anche i rocchetti dei fili colorati erano affascinanti ma si potevano solo guardare mentre coi bottoni si poteva giocare. E si provava anche a cucire vestitini alle bambole pungendoci le dita. Io mi vedo ancora, nei giorni di pioggia, con una scatola aperta sul davanzale interno della finestra della mia cameretta: cenci e pezzettini di stoffa colorata e fuori, dall'altra parte della strada, la finestra nera della casa di Adolfo.
Una saponaria, recuperata forse tre anni fa sui Monti Pisani, fa bella mostra di sé sulla finestrella del bagno.

giovedì 23 maggio 2013

Il retro della fila lunga di case poste verso nord, quella che confinava coi campi, la fossa, i fossetti, il fieno e il Fossetto dalla gelida acqua che ci ristorava non è molto visibile dalle mappe che ho visionato...anzi, qualcosa si vede ma andrò una mattina e vedrò coi miei occhi.
Per ora guardate come la natura, insieme e col concorso dell'uomo, ricompensi e renda migliore il mondo.
Fiore di kiwi aperto nel sole del mattino e insetto che fa il suo lavoro

Papavero rosa, raro ma presente in qualche campo. Petali di seta

Fiorellini al bordo della strada, (Anagallidi?). Il colore naturale è ancora più vivace.

mercoledì 22 maggio 2013

Mettendoci con le spalle a ovest, in via Vecchi Pardini, all'altezza delle case dei Mencacci la visione non è tanto drammatica... Si vedono le case della corte, a destra e a sinistra, sempre le stesse, o meglio trasformate e certo anche migliorate, chiuse in corticelle e giardinetti con cancellate e cancellini, senza più nessuna parte in comune. Non più lo spazio davanti alla casa di Edilia e degli altri dove abbiamo giocato in un grosso cerchio allo sculaccione nelle notti d'estate e abbiamo catturato lucciole da mettere sotto il bicchiere, dove abbiamo visto il cielo stellato perfetto e le scie delle stelle comete; non più il pratino di Adolfo e l'aia di Elvira dove disegnavamo con pezzi di mattone il Mondo e a gamba zoppa si raggiungevano le caselle numerate stando attente a non pestar le righe, non la felice casa dei Giangrandi e la mai scordata rosa che rampicava su una murella. Così è la vita si consolava uno scrittore che amo...

martedì 21 maggio 2013

Sono andata a vedere la corte sulle mappe di Google; è proprio sbarrata la corte, non prende respiro da est: un grosso scatolone la chiude e, insieme alla villetta a ovest, toglie aria e apertura al cielo. La corte, poi, ha funzione di parcheggio (questo purtroppo non si può evitare) e tutta la bellezza, i fiori, le piante che ci sono restano relegati in parti quasi privatizzate. Fin qui la corte di mezzo, quella dei giochi a palline, dei girotondi, dei rimpiattini, del pollaio di Arturo e Italia, dell'altare delle Processioni, delle fiorite. La corte a sud ha mantenuto il suo muro alto e una capanna sul lato destro dell'entrata: adiacente la fognaccia piena di erbe e sterpi resiste ancora. Sulla via di Boboli è tutto costruito e giardinetti con cancellate hanno mangiato la fossetta laterale che si riempiva in questo periodo di ranuncoli gialli, "bottoni d'oro". Le foto che ho visionato risalgono a un anno fa esatto... continua

Bocche di leone (o di lupo) qualche giorno fa




lunedì 20 maggio 2013


Ecco due immagini di un echinocereus (le piante grasse sono di Silvio ma la bellezza del fiore me la godo anch'io)








sabato 18 maggio 2013

La giornata stamani mi ha permesso una lunga passeggiata: prima di partire ho immortalato qualche fiore del mio giardino.
Peonie erbacce che stanno sbocciando: un profumo!

L'aquilegia l'avevo già messa: questa però è doppia

Il caprifoglio riempie di profumo il giardino













Poi sono andata in giro e ho visto questo:



Il grosso cespuglio di rose antiche rimasto a testimoniare che una volta lì vicino c'era una casa che ora non c'è più


venerdì 17 maggio 2013

Rose rosse a gambo lungo ottenute da talee: erano rose regalate anni fa a mia figlia, forse per un compleanno.
Garofanini a mazzetti
Mi sono venute in mente alcune cose che vedrò di sviluppare e poi concretizzare su questo spazio. Per il momento godetevi ancora fiori e piante...
Campanule


giovedì 16 maggio 2013

Ormai maggio, che stamani è tornato ottobre, ma tutto splende comunque nel giardino, sarà il mese dei fiori, fiori diversi che, come ricorda Lucia Rosa, adornavano il Maggetto in casa di Matilde, e precisamente, per chi se lo fosse scordato, in Corte Fibbiani, Sant'Anna, Lucca.
Ecco così la Nigella damascena, fiore che ho visto per la prima volta a Tofori, in un campo e il suo nome me lo disse Silvio; fiore spontaneo sulle colline lucchesi che adornano le Pizzorne. Non è una meraviglia? Ce ne sono anche rosati, anche bianchi; questo,il primo di quest'anno è quasi blu elettrico
Se qualcuno vuole i semi si prenoti.

martedì 14 maggio 2013

Un amico mi chiede del Maggetto. Ne ho parlato pochissimo lo scorso anno, in uno dei brevi scritti sulla corte. Ricordavo gli zoccoletti delle bambine e i vestiti senza maniche da estate, i fiori che decoravano la casa di Matilde, le litanie. Lucia Rosa mi scriveva che ogni giorno doveva esserci un fiore nuovo; non ricordavo questo particolare ma non volendo o chissà per quale filo di pensiero ho disseminato questo mezzo mese di fiori. Eccone qualche altro


lunedì 13 maggio 2013

Rosa "Clair matin", in un fiore a destra la cetonia fa il suo lavoro
La rosa "borraccina" col bocciolo ricoperto di una specie di muschio verde: profumatissima
L'angolo della rosa mutabile
Comincio a diventare noiosa anche a me stessa, metto piante e fiori, fiori e piante... Sarà che la bellezza intorno ci aiuta in tanti momenti e non ci delude, è lì, ogni stagione e si fa guardare. Per questo il mio giardino-orto è pieno di piante (proprio tante, ve lo dico io), comprate (poche), trovate, avute in regalo... e tutto questo in poco spazio che genera assembramenti e anche un certo disordine. Metto qualche foto
E' mattino quasi pieno, la foto non è proprio il massimo ma rende l'idea del verde e delle piante del mio pezzettino di terra




sabato 11 maggio 2013

Gladioli spontanei ormai rari

Erbe al vento, anche sotto.


La passeggiata era accompagnata dal suo profumo

Umilissimo sambuco: una volta usavano i fiori seccati per dare  sapore  ai dolci

venerdì 10 maggio 2013

Le mie passeggiate nei posti meno frequentati e trafficati di Montecarlo continuano e al seguito ho quasi sempre la macchina fotografica perché non si sa mai cosa ti riserva la sorte... Ieri mi ha riservato questo.



Una parte piccolissima dei cespugli di rosa canina nel posto che so io
Il delicatissimo fiore che voleva esibirsi


Orchidea 

La famigliola di orchidee fitta fitta dalla quale quella sopra si è emancipata

giovedì 9 maggio 2013

Stamattina ho avuto una bella conversazione con una ragazza, Giulia, che sta terminando una tesi di laurea sulle corti e le loro trasformazioni nel tempo. Ho parlato quindi di Fibbiani in particolare ma anche di altre corti, delle fosse, del Fossetto, dei bagni al fiume e così via... Avrò modo poi di leggere questo lavoro che mi interessa moltissimo. Giulia si laurea in conservazione dei beni culturali, pensate! chi l'avrebbe mai detto che la corte lucchese sarebbe diventata bene culturale! Io sì. Case e stalle, capanne e lastrici, inventati da contadini e cresciuti, generazione dopo generazione a partire dall'Ottocento o poco prima hanno significato rispetto e cura del paesaggio, architetture semplici e  funzionali, armoniche tra loro e soprattutto la formazione di nuclei più o meno grandi di persone che condividevano lo spazio e il tempo lasciando il posto giusto a vecchi, giovani, donne e bambini e creando una socialità, uno scambio a volte anche aspro che si ricomponeva nel momento del bisogno. Feste, matrimoni, lutti, disgrazie erano partecipati da tutti e soprattutto le porte erano sempre aperte. Non voglio dire che tutto era "rose e fiori", naturalmente, né che si potrebbe tornare a quel modo di vivere, no, ormai non si potrebbe più; recuperare qualcosa sì, però.

mercoledì 8 maggio 2013

Via Vecchi Pardini che ho visto sterrata fino a grande, dove ho imparato ad andare in bicicletta sbucciandomi ginocchia e nodelli dei piedi, dove passavano la notte i barrocci di Pistelloni e le voci smorzate dei contadini, che si traversava senza guardare uscendo dalle porte per andare sul pratino o a fare l'altalena nel chiassetto di Elvira o per andare sulla fossa, nei campi fino al Fossetto e sui poggi del fiume cos'è diventata ormai da tanto tempo? Un'autostrada stretta tra muri di case e cancelletti di giardini percorsa nelle due direzioni da auto veloci e impazienti (i guidatori): ancora vedi qualche persona a piedi o magari in bicicletta che sa quando parte e non sa se arriverà sana e salva alla meta.
La rosa mutabile che avrà certo più di trent'anni: ne prendemmo una "talla" in un autogrill sull'autostrada del Sole

Una liliacea splendida della quale non conosco ancora il nome né la provenienza

Semplicissima rosa rampicante che ha fatto il suo primo boccio: presa "talla" almeno due anni fa; ricadeva scomposta dal muro di una villa a S:Pietro a Vico

martedì 7 maggio 2013

Stamani ero a Fibbiani e ho guardato con più attenzione del solito la corte ormai quasi del tutto trasformata. La cosa che mi immalinconisce di più è che non si vedono più l'est e l'ovest. A est si vedevano le case di via del Tirassegno e l'alto pioppo che sparì troppo presto e si vedeva levare il sole: da anni un casermone, non so definirlo in altro modo, chiude agli occhi quella vista. A ovest una villetta (da quando c'è?) impedisce al sole del tramonto di inondare la corte: la parte centrale di Fibbiani è chiusa.
Ma i miei fiori continuano....
Questa è una rosa antica, profumatissima, recuperata in una villetta abbandonata del  Padule

Il fior d'angelo che profuma il giardino e si vede anche di notte

Una rosa generosa che non smette mai di fiorire, è quella del mio profilo, sotto la neve del 2010