Le bambine, allora, guardavano i bottoni nella scatola, li sparpagliavano sul tavolo, li mettevano in file, in gruppi, in circoli: a me garbavano quelli grossi che chiudevano i bei cappotti delle mamme o i "capini"; erano bellissimi, a volte cerchi dorati con la stoffa nel centro. Anche i rocchetti dei fili colorati erano affascinanti ma si potevano solo guardare mentre coi bottoni si poteva giocare. E si provava anche a cucire vestitini alle bambole pungendoci le dita. Io mi vedo ancora, nei giorni di pioggia, con una scatola aperta sul davanzale interno della finestra della mia cameretta: cenci e pezzettini di stoffa colorata e fuori, dall'altra parte della strada, la finestra nera della casa di Adolfo.
Una saponaria, recuperata forse tre anni fa sui Monti Pisani, fa bella mostra di sé sulla finestrella del bagno. |
Nessun commento:
Posta un commento