sabato 29 giugno 2013

Da qualche giorno latito perché ho un lavoro molto importante da fare e mi prende tempo e risorse. Stamani ha fatto, però, la mia passeggiata e metto qualche foto.
La prima Achillea che ho visto quest'anno. So un posto dove ci sono questi fiori ma di colore rosa, poi ci andrò

E' una foto poco esplicativa ma i due malvoni sono la conseguenza delle mie  spargizioni di semi  in  posti isolati:  l'acqua venuta li ha fatti germinare

Nel laghetto, poco più di un bozzo in realtà, ho visto una bella nutria ma non ho fatto in tempo a  fotografarla

mercoledì 26 giugno 2013

Stamani ero in giro per varie cose, ero in città e sono entrata in un negozio che vende di tutto ma fa anche fotocopie e fascicola fogli con spirali o altri aggeggi: questo era quello che mi occorreva. La signora, moglie del titolare, aveva una bella faccia aperta e lì intorno girottolava anche un suo figlioletto. Mentre spiegavo il lavoro da farsi è arrivato un furgone con materiale per il negozio e la signora è dovuta uscire a parlare col guidatore: un ragazzo con un'aria quasi irritata, senza l'ombra di un sorriso, che voleva l'aiuto della donna per scaricare. La signora è tornata dentro per dirmi se potevo aspettare..."perché quello lì è antipatico". Ho aspettato tranquilla poi mentre lei faceva il lavoro da me richiesto si parlava e lei diceva che " il lavoro non c'è ma a volte chi lavora lo fa senza gentilezza...e..che sarebbe bello se tutti fossero più gentili con gli altri  ". Poi mi ha chiesto scusa per avermi fatto aspettare e invece di cinque euro e dieci me ne ha fatto pagare solo cinque. Dieci centesimi di meno è poca cosa...non ridete però: il significato è grande.
La prima flox d. per la signora del negozio

lunedì 24 giugno 2013

Nelle case della corte era raro trovare vasi con i fiori recisi; nei salotti che erano in genere poco usati c'erano a volte delle piante in vaso, piante che potevano sopportare la poca luce e che a volte ricadevano con rami verdi e sottili da strutture di legno alte e snelle. Ho già detto delle bellissime clivie che forse in inverno venivano riparate in casa e facevano un figurone sui pavimenti di cotto strusciato e lucido di cera. C'era però una stanza dove si potevano vedere i fiori nell'acqua, in vasetti piccoli e graziosi: la camera matrimoniale. Di solito accanto a statuette di santi o, spesso di fronte a fotografie di parenti morti.
La prima cosmea rosa,  a me piace di più chiamarla cosmos sia al plurale che al singolare

sabato 22 giugno 2013

Nei viottoli vicini a casa mia, specialmente la mattina presto, si respira aria confusa con l'odore del fieno e dell'erba tagliata, si vedono scappare coniglietti selvatici timorosi da cespugli di rovi, si vedono piante e fiori di vari tipi a seconda della stagione: ora ci sono iperico, campanule quasi a fine corsa, margherite gialle, papaveri, genzianacee piccole e bellissime, rosa e gialle, ombrellifere, graminacee dal giallo al marroncino, cicorie azzurre, altre erbe che vengono chiamate erbacce ma non lo sono, camomilla, piselli striscianti violacei e non le dico tutte. In un fossettino vicino alla corte, nonostante abbiano dato qualche mese fa il diserbo, sono nate erbe acquatiche, piccolissime e a pelo d'acqua e altre



alte più di un metro con rami di fiorellini bianchi e rosa. Li raccolgo i fiori dei campi e ne faccio dei bei vasi per dare il garbo alla casa.

venerdì 21 giugno 2013

Quando si sente, s'intuisce quasi, una scossa di terremoto, una freccia di calore si diffonde nel corpo, gli occhi si volgono verso qualcuno o qualcosa poi, come oggi verso mezzogiorno e mezzo, si aspetta che passi ad occhi chiusi oppure ci si precipita fuori dalle case. Pure a pianterreno era forte. E da noi era abbastanza lontana. Dopo ho finito di mangiare, ho preso il caffé, ho lavato i piatti e sono andata a leggere e riposare.
Quando è stato meno caldo ho pensato all'orto e ai fiori, come sempre. A qualcuno è andata meno bene e per fortuna non malissimo.
Quasi bianco, il malvone, con una leggerissima sfumatura rosata

mercoledì 19 giugno 2013

Caldino, vero? Sarebbe il momento perfetto per andare sul fiume come l'anno scorso, ma sul tardi. Ora vedremo se si potrà organizzare. Intanto questo calore mi ha fatto delle sorprese in giardino: una stella di Natale, due stecchi ormai che non volevo buttar via, si è svegliata e ha buttato fuori tre foglioline, i fiordalisi azzurri svettano in quantità ma...ci sono bocci di color rosa e uno, per ora, di un colore misto tra viola e amaranto. Miracoli della natura che poi mostrerò.
Emerocallide rossa

Una nigella nella luce del mattino: non sfigurerebbe nel mazzetto di una sposa

La nandina in fiore

martedì 18 giugno 2013

Così la passeggiata ha riannodato tanti fili: luoghi, erbe, persone, modi di dire si sono ripresentati, qualcuno solo nel ricordo, a volte doloroso ma in modo vivido e consapevole. Consapevole di quanto quel vecchio mondo che abbiamo sperimentato da piccole ci abbia formato e ancora ci guidi per andare avanti.
L'ombrellino o carota

Un altro malvone rosato contro il cielo

lunedì 17 giugno 2013

Abbiamo ripreso la via verso il Palazzaccio, proprio lungo il fiume: un signore leggeva il giornale su una panchina, una ragazza passava in bicicletta, noi si parlava e s'era tranquille. Il "ponticello" a sinistra ci ha portato nella corte che è ancora bella; le case sono piuttosto alte rispetto a quelle di  Fibbiani. Lucia Rosa ricordava che c'era una specie di bozzo nelle vicinanze dove si poteva fare il bagno.
Da sotto il poggio s'è rifatta tutta la via fino al Bersaglio ricordando le persone e le loro storie; da via del Tiro a Segno siamo tornate sul Cantone, c'erano dei gigli all'immagine di Sant'Antonio, abbiamo girato a destra su via Vecchi Pardini e ci siamo fermati nella corte dove abitava Flavia e anche Evelina. Una gentile signora ci ha fatto entrare in casa e ci ha offerto un bicchiere d'acqua, poi piano piano siamo tornate in corte, nella parte di corte di Fibbiani che tanti anni fa si chiamava "A Mennetto".
Le cascate 

Lucia sulla stradina che dal fiume porta al Palazzaccio

Edifici al Palazzaccio

sabato 15 giugno 2013

Siamo ritornate indietro da Pistelloni e si voleva andare verso il fiume ma il passaggio era arduo; c'era Memo che curava l'orto e davanti si vedevano i poggi: c'era però un grande campo arato di fresco e allora l'abbiamo traversato passando da un lato e ritrovandoci ferme per via dei pruni. Camminando sul bordo siamo dovute andare fino al Tiro a Segno ma durante il percorso siamo passate dalla casina del Bisordi (non l'avrei voluta vedere). Dal Bersaglio siamo salite sul fiume e abbiamo cercato i posti delle nostre estati. Via via, andiamo al Nozzi: Lucia ha contato i lampioni sulla destra e intanto a sinistra si cercavano le scalette di mattoni ormai sepolte da terra e erbe: ma non si trovavano, eravamo andate troppo avanti e allora siamo tornate indietro e l'abbiamo scorte. Lucia si è messa a pulirle, a togliere le zolle erbose che le nascondevano, le ho fotografate e a quel punto ci siamo pentite di non aver portato acqua né provviste. Se ci fosse stato il Nozzi ci saremmo mangiate pane e acciughe marinate! Le mani ce le siamo andate a sciacquare dove una volta c'era il rasaio e ora non c'è più: l'acqua sembra pulita.
Le scalette del Nozzi ripulite sommariamente ma ben visibili e in discreto stato

Lucia Rosa sorride e tiene le mani discoste perché terrose

Non la volevo mettere questa foto: era la casina del Bisordi ora sembra un pollaio

venerdì 14 giugno 2013

Ieri ho cominciato a raccontare la passeggiata dalla partenza e mi sono dimenticata del prima.
Sono arrivata piuttosto presto e ho trovato Lucia Rosa in pigiama che preparava qualcosa ai fornelli.
Ha poggiato sulla tavola una bella tovaglia da festa, ha preso due tazze con piattino da colazione, decorate com'era in uso quando eravamo piccole e, dal fornello, è arrivato il profumo della cioccolata che ha messo nel bricco di porcellana (uguale alle tazze): un canestrino pieno di biscotti fatti in casa completava la scena.
Ecco la cioccolata della prima comunione. Una tazza di densa cioccolata e un caffè ci hanno preparato alla passeggiata. Persone così ha fatto la corte.
Questa è la "fognaccia"ancora in buono stato

Quel che resta del lavatoio di Pistelloni, lì scorreva acqua fresca e pulita e le lenzuola si mettevano  sull'erba ad asciugare. Si riempivano di cavallette verdi, dice Lucia, e quando erano asciutte profumavano delle erbe del prato. Sullo sfondo, il nuovo che avanza.

Siamo partite di buon mattino (le 7?) e abbiamo imboccato via Vecchi Pardini; all'altezza del villino Liberty c'è venuta in mente Pannero che non c'è più: ma noi dure siamo andate lo stesso a cercarla passando dalla via Sarzanese. Lucia Rosa che in quella zona ha passato tanti giorni di tanti anni elencava il macellaio dove comprava la striscina, il negozio di alimentari e via dicendo. Da una strada asfaltata contornata da muri di vecchia fattura si arriva a un cancello (udite, udite, aperto!) e lì abbiamo la visione del posto dov'era Pannero: Lucia vede papere e galline in quantità, io il vecchio pollaio: in realtà edifici addossati e nemmeno un albero a testimoniare che lì, una volta, mica un secolo fa, c'era vita. Torniamo indietro sempre dalla Sarzanese perché viottoli e redole sono stati inghiottiti e ci guardiamo bene davanti di dietro di fianco perché le auto e i furgoni e ogni altro mezzo semovente non ci potino. Si arriva al lavatoio di Pistelloni dove Lucia Rosa andava con la zia Geny e lavava asciugamanini in quantità tanto da meritarsi il plauso delle donne. Lavava, piccolina, poi l'acqua che arrivava dal fiume e si manifestava anche con polle dove poter bere "smisse di buttà" avrebbe detto Geppe. Ora davanti ci si para la vecchia corte Pistelloni che ha mantenuto in gran parte edifici e manufatti del tempo che fu. Continua....



Le prime quattro foto a onore dei "Pistellonami"




A casa è spuntato il primo fiordaliso: è per Lucia Rosa

giovedì 13 giugno 2013

L'estate sembra arrivata e comincio già a togliere semi. Per ora ho raccolto delphinium, aquilegia, lychnis rosa e nigella ma sono appena all'inizio. Nelle capsule verdi, poi marroncine, maturano decine di piccoli semi che metto in bustine di carta piegata col nome sopra; quando diventano troppo numerosi li trasferisco in scatoline o in vasetti di vetro: è un'attività che mi pacifica.
Capsule di aquilegia

Capsula di nigella

E' il momento degli emerocallidi

martedì 11 giugno 2013

Liana ha avuto qualche guaio ma come diceva mia madre: Bon per lé, che le scuote. Non si dà mai per vinta. Stamani, oltre al fatto che ci sente meno, mi diceva di vedere male lateralmente e subito dopo ha detto a mio fratello: -Oh, preparati in forma perché presto vi faccio il coniglio con la polenta! "Vi" era rivolto ai miei due fratelli e a mia cognata. Brava Liana, è così che si fa.


Questa è una "Miseria" che mi regalò qualche anno fa Renza di corte; le foglie cambiano colore: verde, bianco e sfumature di rosa.

E questo è il suo fiorellino

lunedì 10 giugno 2013

In questi ultimi giorni accadono cose. Ci sono periodi tranquilli, quasi piatti, sembra che non accada niente. Sabato è nata una bella bambina di nome Camilla, due miei amici sono diventati nonni; ieri sono andata a Vignola con due amici per le ciliege (meraviglia!) e per il borlengo (chi lo conosce non dimenticherà il suo sapore) e abbiamo incontrato lungo la via dov'erano esposte le meraviglie un bel signore che continua con passione a insegnare il dialetto (lui dice lingua) modenese. Sono incontri casuali, ma non del tutto: parlare con qualcuno implica saper ascoltare ed essere interessati all'argomento; quando accade s'incontrano due bisogni simili, ci si guarda negli occhi e si comunica. Ma è sempre più raro che accada. ieri è accaduto. Stasera...
Un altro fiore di malvone, più chiaro del primo

Un fiore di geranio quasi tutto aperto
beh, si vedrà.

sabato 8 giugno 2013

Passeggiata nel sole del primo mattino soddisfatta dal calore del sole sulle braccia finalmente nude. Da "Mauro", il bar pizzeria della mia zona un gruppo di mammine intorno a un tavolo all'esterno, dopo aver portato a scuola per l'ultimo giorno figli e figlie, prendevano un caffè chiacchierando: ne veniva un piacevole brusìo. Di Mauro ne riparlerò perché se non ci fosse andrebbe inventato, come si dice. Ecco qualche scatto.



venerdì 7 giugno 2013

E oggi metto il primo fiore del malvone, pianta invadente, scapigliata, che produce tanti di quei semi che poi nascono dove vogliono. I fiori sono grandi, colorati a sorpresa a seconda dove gli insetti hanno mangiato. Dai semi non nasce quasi mai una pianta coi fiori dello stesso colore. Si passa dal bianco (raro, però) a un viola scurissimo, vicino al nero; in mezzo ai due estremi sfilano tutte le sfumature dei rosa. Pianta proletaria, poco usata nei giardini. Ma immaginatevi come starebbe lungo i fossi e i poggi dei campi!




giovedì 6 giugno 2013

Stamani voglio fare un regalino a una mia amica francese, Evelyne, che nel 2011, ma anche altre volte, ci ha ospitato alla Feuve, posto incantevole nel Jura francese. Di quel viaggio (particolarmente del ritorno) voglio scrivere prima e poi. Comunque stamani le voglio far vedere un fiore i cui semi furono raccattati proprio lì, a casa sua. Lei tiene un orto-giardino, commovente quasi,: dev'essere nel DNA dei francesi coltivare verdure insieme ai fiori. Ecco cosa si è sviluppato da un semino venuto dalla "douce France".
Lysimachia di Evelyne


mercoledì 5 giugno 2013

Non c'è più, non si passa più dal viottolino dietro la casa di Elvira che ci portava alla fossa evitando le bodde pigre acquattate nell'erba. C'è un orto (e meno male), ma un viottolino avrebbero potuto lasciarcelo. Si passava di lì per andare a fare il merendino.
Nigella spontanea nata in un campo al bordo della strada

Lychnis, parente delle Manine di Gesù, coltivata.

Strano ragno bianco su fiore di delphinium

martedì 4 giugno 2013

Oggi solo foto, tempo pesante ma almeno non piove, sto riflettendo sulla correttezza nei rapporti con le persone, al rispetto degli altri ma trovo che di questa merce non se ne trova più in giro. Allora, le persone si litigavano certo, e per motivi molto concreti. Succedeva però quasi l'equivalente del  "ridammi tutti i miei ciottorini", frase in voga nei bambini: le cose venivano dette in faccia, apertamente. Il giorno dopo i bimbi tornavano a giocare insieme e i grandi se ne facevano una ragione dei litigi e degli equivoci. Forse voglio ricordare più il rosa che il grigio (che certamente c'era) ma tant'è, penso sia meglio.
La prima rosellina bianco-rosata

L'ortensia quercifolia sta preparando il suo cono di fiori

Questa, invece, prepara il suo ricamo rosato

lunedì 3 giugno 2013

Venerdì della scorsa settimana ero a Fibbiani e ho visto Liana insieme a una bella donna che avevo l'impressione di conoscere. Liana mi chiama e mi chiede: - Ma la conosci questa donna qui? Ho dovuto rispondere che no, non la ricordavo ma che avevo sentore di averla conosciuta. - E' Adina! Ora la riconosci? Dal cassetto dei ricordi l'ho rivista, alta, mora, dritta come un fuso, su via Vecchi Pardini, spesso accompagnata dalla madre, Dina, una signora ben messa con un volto sorridente che sembrava orgogliosa di accompagnare quella bella figlia. Adina aveva un sorriso timido, quasi ritroso e camminava come se non toccasse terra. Non abitavano in corte Fibbiani e io non posso dire veramente di averle conosciute bene.
Liana però mi ha detto: - Non ce l'hai messa, Adina, sul giornale! intendendo questo spazio dove scrivo.
Sei contenta Liana? Ora ci sono anche Adina e sua madre. Per te questo e altro.
Un fiore di patata, tubero che ha fatto la Storia, nel bene e nel male

La bocca di leone si è innamorata e ha fuso il giallo con il rosa

La bouganvillea (si scrive così?)