lunedì 3 giugno 2013

Venerdì della scorsa settimana ero a Fibbiani e ho visto Liana insieme a una bella donna che avevo l'impressione di conoscere. Liana mi chiama e mi chiede: - Ma la conosci questa donna qui? Ho dovuto rispondere che no, non la ricordavo ma che avevo sentore di averla conosciuta. - E' Adina! Ora la riconosci? Dal cassetto dei ricordi l'ho rivista, alta, mora, dritta come un fuso, su via Vecchi Pardini, spesso accompagnata dalla madre, Dina, una signora ben messa con un volto sorridente che sembrava orgogliosa di accompagnare quella bella figlia. Adina aveva un sorriso timido, quasi ritroso e camminava come se non toccasse terra. Non abitavano in corte Fibbiani e io non posso dire veramente di averle conosciute bene.
Liana però mi ha detto: - Non ce l'hai messa, Adina, sul giornale! intendendo questo spazio dove scrivo.
Sei contenta Liana? Ora ci sono anche Adina e sua madre. Per te questo e altro.
Un fiore di patata, tubero che ha fatto la Storia, nel bene e nel male

La bocca di leone si è innamorata e ha fuso il giallo con il rosa

La bouganvillea (si scrive così?)

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