Sta finendo questo anno, fra poco saremo nel 2014: che ognuno veda accrescere le sue speranze e realizzare qualche desiderio. Buon anno a Fibbiani (e anche a tutti gli altri). Ieri sono stata a Prato a visitare una mostra bellissima sulla pittura del Rinascimento italiano. Prato è conosciuta,oggi, per la quantità di Cinesi che vi vivono; noi da ragazzi la consideravamo la città dei cenciaioli. Scopritela meglio...
martedì 31 dicembre 2013
domenica 29 dicembre 2013
Decorazioni
Dentro casa un gambo di orchidea ha fatto due bocci |
sabato 28 dicembre 2013
Presepi
Tanti sono i presepi in giro per chiese e piazze e finestre e case in questo periodo. Ieri ho visto questo, a Fornaci di Barga, nella piazza che sta davanti alle scuole elementari: simpatico e semplice, sagome dipinte che formano una scena colorata.
Però la parte di sinistra insiste ancora su stereotipi che cercavamo di cancellare già al tempo che anch'io insegnavo qualcosa ai bambini: cinesino con codino, pellerosse con le penne, negretto... Via, come si fa a proporre ancora cose così?
Quella parte non la faccio nemmeno vedere.
Belle queste grosse palle colorate appese tra i rami degli alberi spogli |
martedì 24 dicembre 2013
sabato 21 dicembre 2013
Atmosfera natalizia
Mi diverto un sacco ad addobbare la casa: generalmente con fiori e piante quando vengono gli amici ma in questo periodo molto di più. Mi piace raccogliere la borraccina, i frutti della rosa canina, rami di evonimo, pungitopo: so i posti dove trovarli e sono anche vicini a casa. E poi tiro fuori palline, nastri e lucine ed ecco fatto, comincia il divertimento.
Fuori dalla finestra, sotto un bonsai di acero, il bambinello si offre. |
Sopra a Gesù bambino il musetto simpatico di un angioletto. |
sabato 14 dicembre 2013
Per Ernesto
La pianta che vedete nella foto è una schefflera: mi dette tre pezzi di rametto il mio parrucchiere, Ernesto. Li piantai subito e sono qui. Lui ne ha una grossa pianta che tiene in terra in uno spazio adiacente al negozio; è uno spazio riparato e la schefflera ci vive bene, estate e inverno. Il mio vaso invece da qualche tempo è in casa. Ho promesso a Ernesto che avrei messo la foto su questo blog e così ho fatto.
Rinnovo i miei auguri di buone feste a lui, alla sua famiglia e a chi lavora nel negozio.
Rinnovo i miei auguri di buone feste a lui, alla sua famiglia e a chi lavora nel negozio.
venerdì 13 dicembre 2013
La robusta camelia
Ecco la camelia sasanqua (si scrive così?) che continua a fiorire ormai da un mese circa. Ha fatto una crescita miracolosa in estate ed è proprio stupenda.
martedì 10 dicembre 2013
Colori d'autunno e storni
venerdì 6 dicembre 2013
giovedì 5 dicembre 2013
Che brinata!
La brina mette allegria. Sarà perché quando c'è lei il cielo è azzurro, c'è il sole. Che brinata! dicevano, e gli occhi sembravano ridere all'idea di quel ghiaccio bianco che ricamava le foglie e le erbe. Anche a me fa quell'effetto, mi piace e mi dà energia, non come quando cade la neve ma quasi.
Nel campo di Francesco |
Ricami sulla salvia |
...sulle erbe più umili |
e sulla braschetta |
giovedì 28 novembre 2013
A volte mio padre non c'era, forse al bar con qualche cliente, forse dalla sarta per l'aggiustatura di un vestito; Olimpia,invece, c'era sempre, elegante e profumata, mi sembrava, e ora so che lo è sempre stata, anche lei una "signora" come Amalia che però non lavorava: il più indaffarato era il signor Samuele, già bianco di capelli e sempre sorridente.
Mio padre tornava a casa a pranzo, si riposava e tornava al negozio fino all'ora di cena. Per i suoi spostamenti da S.Anna a Lucca si serviva di una bicicletta nera. Rare volte lavorava la domenica mattina, forse in occasione della mostra delle vetrine che si teneva nella prima settimana di ottobre. Mio padre Eolo lavorò per più di 40 anni come commesso nel negozio Martini, per questa fedeltà ebbe anche una medaglia dalla Camera di Commercio: con lui per tanti anni ha lavorato Olimpia che è morta a novant'anni; mio padre invece morì a soli 66 anni, poco tempo dopo essere andato in pensione. Fine
Mio padre tornava a casa a pranzo, si riposava e tornava al negozio fino all'ora di cena. Per i suoi spostamenti da S.Anna a Lucca si serviva di una bicicletta nera. Rare volte lavorava la domenica mattina, forse in occasione della mostra delle vetrine che si teneva nella prima settimana di ottobre. Mio padre Eolo lavorò per più di 40 anni come commesso nel negozio Martini, per questa fedeltà ebbe anche una medaglia dalla Camera di Commercio: con lui per tanti anni ha lavorato Olimpia che è morta a novant'anni; mio padre invece morì a soli 66 anni, poco tempo dopo essere andato in pensione. Fine
martedì 26 novembre 2013
Ma mia madre non mi lasciava al posteggio, dopo alcuni giri per le mercerie e negozi di stoffe sapevo che mi sarebbe toccato entrare nel negozio Martini dove mio padre lavorava da quando aveva 13-14 anni.
Cercavo di nascondermi dietro di lei e speravo che bastassero i suoi saluti ma quasi sempre mi sbagliavo: in fondo alla bellissima stanza, al di qua del lungo banco dove venivano poggiati abiti morbidi, cravatte, giacche, in una sedia che mi pareva un trono, sedeva la signora Amalia e mia madre mi sollecitava a salutarla. Con un filo di voce dicevo buonasera o buongiorno ma quasi sempre indovinavo la parola giusta dopo aver detto quella sbagliata e rimanevo mortificata e muta. Da quel momento la mia mente si preoccupava di quando saremmo uscite: avrei dovuto dire arrivederci o arrivederla?
Cercavo di nascondermi dietro di lei e speravo che bastassero i suoi saluti ma quasi sempre mi sbagliavo: in fondo alla bellissima stanza, al di qua del lungo banco dove venivano poggiati abiti morbidi, cravatte, giacche, in una sedia che mi pareva un trono, sedeva la signora Amalia e mia madre mi sollecitava a salutarla. Con un filo di voce dicevo buonasera o buongiorno ma quasi sempre indovinavo la parola giusta dopo aver detto quella sbagliata e rimanevo mortificata e muta. Da quel momento la mia mente si preoccupava di quando saremmo uscite: avrei dovuto dire arrivederci o arrivederla?
continua...
L'unico posto bello di Lucca era il posteggio della zia Viola e solo il pensiero che l'avrei veduta mi permetteva di reggere l'ansia: un portone scuro chiudeva un arco a tutto sesto che immetteva in due stanze dal soffitto basso scarsamente illuminate da qualche lampadina. Dentro tante biciclette ordinate in specie di rastrelliere e Viola che le prendeva in consegna dando in cambio dei numeri che toglieva da blocchettini di vari colori. D'estate seduta sotto l'arco, nella stagione fredda all'interno, accanto a uno scaldino, la zia era lì, a volte con lo zio Angelo e sorrideva felice quando mi vedeva, e mi baciava...continua
sabato 23 novembre 2013
Lucca
Dovevo mettermi il cappotto e il cappellino e per questo rispondevo in ritardo e diventavo ritrosa e zitta quando mia madre mi portava a Lucca. Lucca voleva dire la città dentro le Mura, i palazzi grigi e tetri che mi sovrastavano, facce sconosciute e soprattutto il negozio dove lavorava mio padre: caldo e accogliente, di legno lucido color miele ma per me, allora, luogo di imbarazzo. Lucca voleva dire perdere padronanza, uscire dalla corte dove tutto era familiare e sicuro. Non ero ancora pronta per la città, mi sembrava strano dovermi vestire diversamente, mettermi, in inverno, il cappotto che mi impacciava i movimenti e salire sulla bicicletta di mia madre, sul sedile posteriore freddo e scomodo...continua
lunedì 18 novembre 2013
Il pettirossino
Questa volta l'ho fotografato abbastanza da vicino, è dietro la rete dell'orto, in basso, verso sinistra.
In casa, l'autunno:
venerdì 15 novembre 2013
Ulivi in salvo
Non sono nostri ma stavano morendo, soffocati dall'edera. Ora respirano meglio anche se ci sarà da lavorarci ancora. Guardate: mucchi di frasche e rami d'edera che abbracciavano mortalmente gli ulivi.
lunedì 11 novembre 2013
venerdì 8 novembre 2013
La finestrina o il finestrino
Ora c'è il bonsai di acero con i colori dell'autunno, c'è una violetta africana, qualche stecco con foglie di basilico e una pianta grassa non meglio identificata. La finestrina cambia a seconda della stagione o del mio estro.
martedì 5 novembre 2013
Campanelli
Sono convolvoli, mi sembra, ma mi piace chiamarli campanelli. Stamani ne ho visto un gruppetto nel giardino. Spero diano un po' di allegria a qualcuno.
domenica 3 novembre 2013
Fiori a novembre
giovedì 31 ottobre 2013
Fino al primo mattino
Ieri sera la meraviglia di due ipomee sbocciate insieme. La prima ebbe addosso la tempesta e al mattino pendeva sciupata e amareggiata come me.
Questa volta, però, la notte è stata serena e clemente e al mattino presto, verso le 7 ecco quei due fiori ancora splendidi.
Questa volta, però, la notte è stata serena e clemente e al mattino presto, verso le 7 ecco quei due fiori ancora splendidi.
venerdì 25 ottobre 2013
Ce l'ha fatta
Ieri sera minacciava di nuovo pioggia e fuori c'era un altro fiore sul punto di sbocciare. Anche questo sboccia la sera e non volevo che l'acqua lo sciupasse. L'ho messo in casa e mentre guardavo con Silvio non ricordo cosa in TV ho sentito un profumo buonissimo: ce l'ha fatta, ha mostrato tutto il suo splendore.
Si chiama Epiphyllum
giovedì 24 ottobre 2013
Fragilità
Ieri sera, verso le nove, con la pila in mano sono andata nell'orto a verificare lo stato del boccio. Quasi un colpo al cuore: era fiorito, bianchissimo, grosso, petali di seta; mostro infame, mi vai a fiorire di notte!
Foto di Silvio con macchinetta digitale e pila che illumina il fiore.
Beh, ho detto, domattina alle prime luci dell'alba la fotografo di nuovo: lampi tuoni fulmini e saette!
Stamani era peggio di un gatto bagnato. Ha ancora tre bocci, però, quindi....
Si chiama Ipomea Alba, detta Fiore di Luna, e sì, fiorisce di notte e ha un profumo delizioso.
Foto di Silvio con macchinetta digitale e pila che illumina il fiore.
Bruciata dal flash ma dà idea della grandezza |
Flash e pila illuminante |
Stamani era peggio di un gatto bagnato. Ha ancora tre bocci, però, quindi....
Si chiama Ipomea Alba, detta Fiore di Luna, e sì, fiorisce di notte e ha un profumo delizioso.
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