mercoledì 10 aprile 2013

C'era, con Roberta un'intesa fatta di sguardi, di gesti, di movimenti, quasi un parlarsi senza parole.
Insieme abbiamo letto uno dei primi settimanali femminili che parlavano in maniera quasi angosciante dei rapporti sessuali: ci si mise sedute sopra una panchina vicino alle Mura, era quasi buio e si usciva da una di quelle lezioni pomeridiane di didattica che non ci sono mai servite a niente; invece di andare a prenderci un pezzetto di pizza e una gazzosa da Felice, decidemmo di guardare quelle immagini e di leggere quegli scritti.
Facemmo male sicuramente perché tornammo a casa tristi e sconsolate, noi si pensava all'amore in modo romantico e non leggemmo più quei giornali, non ci credevamo che potesse essere così. Preferivamo ancora innamorarci "a sole".

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