sabato 1 dicembre 2012

E conoscere i nomi di tutte quelle persone e sapere che in quell'anno vivevano lì, in quelle case che ho, dopo tanti anni, visto giorno dopo giorno, dove sono entrata a salutare, a giocare, a pregare, a ballare, a studiare è per me una cosa bellissima, mi congiunge al passato e crea quei fili tra le persone, quella rete che non si spezza nemmeno dopo tanti anni, che resiste nonostante i lunghi distacchi, anche se albe e tramonti si sono visti da altri posti, da altre case. L'alba, il sole che nasceva, lo vedevo dalla finestra della camera dei miei fratelli e illuminava, in lontananza un pioppo altissimo e frondoso che poi tagliarono, il tramonto a seconda della stagione inondava la corte di un colore dolcissimo, una spennellata di arancio-rosa che ti sorprendeva e ti calmava prima della sera. Ora ad est e a ovest palazzi alti brutti e belli rendono più alta la linea dell'orizzonte e così il sole esce dopo e si nasconde prima. Una perdita, ragazzi.

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