mercoledì 26 dicembre 2012

Mi sono dimenticata della letterina di Natale che veniva scritta, spesso a scuola, nei giorni precedenti le vacanze e subito nascosta dalle mamme: Era una deliziosa lettera con le righe e, gioia per i nostri occhi, decorata con figure e piante che ricordavano il Natale, ma tutte luccicanti, dorate e argentate. Lì sopra, con molta attenzione, appena si sapeva scrivere, c'erano parole di affetto al padre, propositi di trasformarci in bimbi buoni e ubbidienti e richieste di soldini. Arrivati all'ora del pranzo natalizio mentre si apparecchiava si metteva la letterina sotto il piatto del padre e alla fine, quando si sparecchiava, lui mostrava sorpresa nel trovarla. Felice e emozionata recitavo così: Caro babbo, oggi è Natale/ senza soldi si sta male/ dammi almeno 100 lire/ per andarmi a divertire. Così arrivavano i soldini. I soldi si chiedevano al padre perché generalmente era lui che lavorava ma non era sempre così nemmeno in quel tempo lontano; le cose stavano cambiando in modo veloce.

Nessun commento:

Posta un commento