venerdì 5 ottobre 2012

Beh, dovrò ritornare senz'altro su questo argomento, su quel periodo che cambiò tutto intorno alla corte e che sciupò irrimediabilmente l'acqua della fossa.
Ora voglio raccontare gli spostamenti più lunghi, quelli che facevamo accompagnati dai grandi e che ci portavano, ad esempio, una volta l'anno, alla Polla del Bongi. Eh, sì, una mattina con qualche mamma e una bicicletta per uno, ai piedi zoccoletti, vestite leggere, abbastanza presto per tornare a casa all'ora del mangiare, si partiva per la Polla. Era un percorso lungo, a me sembrava, da via di Boboli si arrivava sullo Stradone e si attraversava dal Chiasso per arrivare sulla via Pisana: da lì via verso ovest fino alla Giorgia (uno dei pochi ristoranti della zona), si entrava poi in una strada che andava a sud e attraversava il ponte sull'Ozzeri che ci dicevano fatto dagli Americani finita la guerra, ci piaceva il rumore che si faceva passando su quelle tavole. Poi una discreta salita ci portava fino a uno spiazzo dov'era un lavatoio, e qualche casa un pò nascosta e lì si posavano le biciclette per finire il percorso a piedi. Una camminata su pietre e ciottoli resa ardua dagli zoccoletti ma noi bimbe come caprette si arrivava alla sorgente prima delle mamme. Si beveva quell'acqua che veniva espulsa velocemente con grandi risate, si beveva e si restituiva, le mamme si sedevano e continuavano a bere, al massimo qualcuno ne prendeva un fiasco da portare a casa ma ci dicevano che bisognava berla lì, a casa non avrebbe avuto lo stesso effetto.

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