lunedì 15 ottobre 2012

Una gita che annualmente veniva fatta dal prete era a Montenero e le prime volte i bimbi erano accompagnati da mamme o zie. La cosa più difficile era distogliere i bimbi dalle bancarelle che vendevano di tutto, richiami e tirate di braccia si sprecavano ma a volte qualcosa restava attaccato alle mani, e si sperava non fosse la formellina con su scritto:"A Montenero andai a te pensai questo ricordo ti portai". Magari sarebbe andata  bene qualche stringa morbida di liquirizia (si diceva regolizia?) o un biberon di liquido dolciastro e colorato oppure una sospirata girandola ma spesso ci dovevamo accontentare della gita e basta e non eravamo bimbi capricciosi, dopo un pò ci si calmava. Una cosa che al santuario di Montenero si poteva vedere erano gli ex-voto. Quei disegni, quei quadretti, quegli oggetti lasciati in ricordo di dolori e tragedie patite e superate mi attraevano e sgomentavano al tempo stesso, specialmente se riguardavano bambini.

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