mercoledì 2 gennaio 2013

In questi giorni che ci portavano fino alla vigilia di Befana, dopo che per tanti anni avevamo avuto noi Befane e befanotti che ci cantavano rime bellissime e ci portavano carbone e regali, volevamo rendere questo favore ai più piccini (che, ahimè, cominciavano a scarseggiare nella corte) e ci si preparava per affrontare quella serata... Gonnellone, camicie pesanti dei padri o dei fratelli, mantelline di lana della nonne, fazzolettoni di lana per la testa, stoppa per i capelli bianchi/giallicci, carbone e occhiali scuri per nascondere i visi. Il 5 gennaio, sulle nostre biciclette, a volte a piedi se le case erano abbastanza vicine si partiva in quattro o cinque, camuffate da befane e befanotti e si raggiungevano le abitazioni dei bambini. Mi ricordo che siamo andate una o due volte in corte Brillo per i miei cuginetti (secondi cugini) Pierangelo e Roberto, ma il ricordo più vivido, anche perché continuamente, anno dopo anno, è stato raccontato da Liana con fragorose risate da tenersi la pancia per non farsela addosso lo scriverò domani.

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