lunedì 28 gennaio 2013

Oggi trascrivo in gran parte quanto mi scrive Lucia Rosa sul tema dei panni stesi ad asciugare e altro..

"I panni bianchi stesi che sventolano con la tramontana mi hanno sempre fatto tanta allegria. Mi sembrano bandiere universali, bandiere di pace, aquiloni legati ai fili dei panni. Per le nostre nonne erano anche beni preziosi da tutelare, da mettere dentro la sera, anche se non erano ancora asciutti perchè te li potevano rubare o ti ci potevano dare il malocchio. Erano beni da rattoppare nei punti lisi con dei rettangoli cuciti a macchina perchè dovevano durare. La zia Geni era maestra del rattoppo, non era una vergogna rattoppare, eravamo tutti rattoppati ma nel banco c'erano gli asciugamani nuovi, mai usati, che ho usato poi io con Carla quando la zia è morta.C'erano delle coperte di trina bellissime, delle federe tutte intagliate che lei non ha mai usato.
Io uso tutto: quando ci ho gli amici uso le tazze dell'800 per il caffè, i bicchieri di cristallo del 1929, i bicchierini da rosolio. Quando passa la Befana e faccio la cioccolata, uso le tasse da caffellatte del 1929, quelle che furono anche della prima Comunione..Tanto quando muoio le nuore e i figlioli tirano via tutto perchè loro non ci sono affezionati a queste cose. Oggi c'è L'Ikea...
Ma ritornando ai lenzuoli io dico sempre che a chi ha inventato la lavatrice gli darei il Nobel....Però una volta l'anno, d'agosto vado al lavatoio a Farneta a lavare tappeti e piumoni con Cristina e godo tanto: Ritorno bamboretta, stendo tutto sull'erba e porto a casa anche il profumo della menta e della nepitella.  Ciao Lucia Rosa

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