martedì 12 febbraio 2013

Le ricamatrici

Nel salotto di Dantina, già dal primo pomeriggio.
dopo aver lavato i piatti, si vedevan affrettarsi
tante donne che sedute tutt'intorno ad un caldano
lavoravano, aghi in mano,
a ricami sopraffini su lenzuoli e lenzuolini.
Le matasse o matassine eran fili colorati
verdi, rosa e celestini
che le dita, unite all'ago, trasformavano in "giornini"
in "gigliucci", in "punti a osso"
da tenere dentro al letto, proprio sopra il corpo,
addosso.
Sì, sì, c'erano i colori, tutti quelli che ho già detto
ma il primato l'avea il bianco che era ancora il prediletto.
Le lenzuola, le tovaglie e ogni altro telo usato
dopo averli ben sfilati eran tutti ricamati.
A Dantina, oltre a questo, le toccava altro lavoro:
il lavare e lo stirare con un ferro molto strano
che sbuffava fuor vapore.
Tutti questi capi, poi, ritornavano al negozio
che in città faceva sfoggio di ricami e di gran trine
messi dentro alle vetrine.
E le donne chiacchieravan quando l'una, quando l'altra:
rifilavano la vita con i guai, con gli scompigli,
ricamavano a parole qualche gioia, tanti consigli. Continua....


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