domenica 17 marzo 2013

Sapore di sale



Beh, voglio proprio dare un titolo alle foto che seguiranno. Il titolo della canzone di Gino Paoli che in quell'anno, il 1964, ci accompagnò a lungo. E' proprio quell'anno, il 1964, il più fotografato, chissà, forse avevamo a disposizione più macchine fotografiche? Forse il tempo fu più bello? O forse perché nella vita di tutti noi ci sono periodi così particolari che meritano di essere fermati e allora cosa di meglio di una fotografia? Eravamo ormai ragazze e, vedrete, i "mosconi" non mancavano; nelle foto però si vede altro, si vede ancora la complicità delle bambine, della nostra compagnia, si vede l'amicizia e il tentativo di restare unite ancora un pò prima di andare verso quel periodo della vita che ci vedrà mogli e madri.
Le foto sono scattate sulla via Vecchi Pardini ancora sterrata, siamo in quattro: Alga, Lucia Rosa, Grazia ed io, un giorno di pieno sole; si vede la casa del Giangrandi ancora al suo posto, ancora con la sua rosa, si vede la capanna di Elvira ma, il nostro pratino viene separato dalla strada da un muretto dove la gamba di Alga si posa per tenere ferma la bici: cominciavano ad arrivare cancellate e cancellini, parte della corte si chiudeva. Noi siamo lì, unite, anche con le mani, a suggerire un patto mai scritto, mai detto ma evidente nei volti e nei sorrisi.

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