lunedì 28 maggio 2012

Attaccata ad ovest la casa di Adolfo (Naso) e della nuora Leda  rimasta troppo presto vedova di Carlo, falegname, che non tornò a casa una sera, scaraventato con la sua Lambretta in una fossa. Leda aveva un figlio piccolo, Beppino, e lavorava alla Cantoni; Adolfo era contadino e ancora da vecchio coltivava verdure nei campi tra la Fossa e il  Fossetto e le preparava con cura sul suo carrettino insolito, a tre ruote, per portarle al mercato. Si entrava in casa da una grande porta che immetteva in un salone quasi sgombro: a destra si andava in una saletta e nella cucina, sopra c'erano le camere. Una stanza a nord era una stalla dove ho visto conigli e porcellini d'India, forse prima ospitava anche mucche. In cima alla casa una finestra senza infissi aveva fatto da capanna per il fieno. Davanti casa l'orto, chiuso da una rete e, a lato. un pratino col pozzo, inutilizzato da tempo. Ricordo il grosso arbusto delle ricotte e i fior dall'ovo profumati e da succhiare.

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