mercoledì 30 maggio 2012

Sempre a filo ma separate da uno stradello sterrato vengono ora una prima serie di case, quattro in tutto.
Quella del Torselli, lo sentivo sempre chiamare per cognome, ben vestito, simpatico, che lavoro facesse non lo so, la Meri, sua moglie, vista sempre bianca di capelli, delicata di salute (mia madre diceva che era stato il parto ma chi stava sempre come un bicchierino sciacquato campava cent'anni e moriva se voleva) e Carla, l'unica figlia, più somigliante al padre, sartina che lavorava in una stanza all'ultimo piano.
Quella di Edilia, unica abitante di una grande e bella casa con una cucina sul retro diversa dalle altre della corte, signorile si diceva; una bella scala portava alle camere e al bagno. Per un certo periodo, ma ero già grandina, al secondo piano abitò la famiglia del Giannoni, Teresa, la moglie, e due figli: Anna Maria e un maschietto che nacque proprio lì. (Mi ha detto Lucia Rosa che il Torselli era falegname e che per un certo periodo aveva avuto un casottino nella parte di corte davanti alla sua casa; il Torselli si chiamava Umberto ma anche la Meri, sua moglie, lo chiamava per cognome). La Meri e il Torselli erano zii di Lucia Rosa.

1 commento:

  1. Il Torselli era un grande tifoso della Lucchese, andava sempre alla partita e se la squadra perdeva non cenava dal dispiacere.
    La Mery, sua moglie, la domenica sera s'informava sempre: "che ha fatto la Lucchese?"
    non perchè fosse tifosa...ma per sapere se doveva fare cena!

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