lunedì 21 maggio 2012

Poi mio padre vinse alla "Sisa", al totocalcio: un 12 realizzato insieme all'amico Romeo, il calzolaio, si ricordava spesso la sua entrata in bicicletta nel bar Carubbi urlando di gioia per la vittoria. Così la casa fu ristrutturata e sparirono le vecchie scale di legno, avevo poco più di tre anni. Durante i lavori dovemmo spostarci da casa e andammo a Coreglia, la mia prima e ultima villeggiatura dell'infanzia (poi ci sarà occasione di parlarne). Comunque era così la casa di corte Fibbiani: al piano terra esposto a nord e più alto del livello sud (tre scalini in tutto) un piccolo ingresso aperto a est dalla porta di un gabinetto (il comodo), davanti la sala e tra le due stanze le scale che portavano alla cucina e alla camera dei miei genitori, altre due rampe di scale e le due camere, una dei miei fratelli e la mia. Prima della ristrutturazione quella che diventerà la mia cameretta era una specie di ripostiglio e nella stanza dei miei fratelli ci pioveva: ricordo mio padre disporre tinozze sotto le falle del tetto.

Nessun commento:

Posta un commento