venerdì 10 agosto 2012

Cugine e cugini
E logicamente con gli zii arrivavano i cugini (non così numerosi per fortuna). Erano anch'essi preziosi, li portavi a giocare e se lo facevano bene potevi vantartene " è mio cugino", "è mia cugina". Se veniva da lontano, e lontano voleva dire oltre Lucca, era una cosa quasi esotica e ti poteva insegnare nuove conte, altri giochi, canzoncine mai sentite. Mi ricordo il fascino di una cugina di Laurina di Nazarena, credo venisse da Coselli, era forse un pò più grande, giocava con noi con la palla contro il muro di Elvira e recitava altre parole, poi ci insegnò a cantare una canzone che diceva così: " Tutti mi dicon Mario ma son Marino, vivo di poesia? e son sincero, ho combattuto tanto sul Monte Bianco per liberar la patria..." continuava poi con la sua bella che l'aveva tradito con un tenentino e concludeva con l'uccisione, mi sembra, di ambedue i traditori. Non ci chiedevamo che battaglie ci fossero state sul Monte Bianco ma cantammo spesso questa canzone che introduceva nel nostro immaginario l'amore e la morte. Insomma i cugini ci aggiungevano interesse e noi ne tenevamo cura.

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