sabato 4 agosto 2012

Fedora
Oh, Fedora, mia bella Fedora...cantava anche nell'ultimo anno della sua lunga vita, se qualcuno gliela chiedeva. Era una canzone, forse una romanza?, dei suoi tempi e ci ritrovava, forse, la sua gioventù.
Fedora si potrebbe considerare di Fibbiani ma abitava in un'altro posto che si chiamava Pannero; si chiamava, perché da molti anni non esiste più, spodestato da casermoni che hanno tolto uno stradello circondato da viti, una corticina con due case e una grande capanna, un pollaio circondato da una rete dove si arrampicava il fiore della passione. Lì abitava Fedora col marito che non ho conosciuto e con tre figlie, Liana e le due gemelle Giuliana e Anna. Fedora la ricordo con un viso aperto, sorridente con gli occhi, una pelle colorata dal sole, una voce particolare e acuta come oggi non si sente più, una speciale fantasia nel creare colorate e delicate imprecazioni. Era una donna indipendente, forse aveva dovuto diventarlo, come tante che avevano perso presto il marito, passato gli anni della guerra, lavorato nei campi. Fedora veniva in corte Fibbiani a trovare la sorella Dantina e a coltivare un bell'orto.A volte se non poteva venire e c'era qualche comunicazione da fare Fedora chiamava la sorella da Pannero e modulava le frasi, Dantina rispondeva da Fibbiani.

1 commento:

  1. Era il 5 di gennaio di non so quale anno, passando a cantare la Befana, Liana mi disse di andare su con lei e insieme cominciammo a cantare "buonasera a tutti diamo, gentilissimi signori"... Fedora che pareva morta, con gli occhi chiusi e un fil di fiato,cominciò a cantare con noi.
    Sono i miracoli della Befana!

    RispondiElimina