venerdì 24 agosto 2012

L'ortolano
C'erano negozi di alimentari vicini alla corte nella zona di Musolino; ricordo che quando avevo sei, sette anni la mamma di Tecla, non ricordo il suo nome, avendo un orto, vendeva verdure su via del Tiro a Segno poi col tempo sua figlia aprì un vero e proprio negozio di alimentari. Ce n'era un altro poco distante, quello di due sorelle belle e simpatiche e mia madre andava quando in uno quando nell'altro perchè non voleva fare torto a nessuno. Però, dicevo nel titoletto, c'era anche l'ortolano che passava tutte le mattine o quasi dalla corte: un uomo giovane, non molto alto e cicciottello, con capelli mori a ciuffo sulla fronte e chiamava le donne che compravano frutta e verdura e l'ultima domanda era sempre: Li vuole gli odori? Sì, sì, e confezionava un mazzetto con una costola di sedano, una carota, un pò di basilico e prezzemolo che insieme alla cipolla sarebbero diventati uno sfritto per sugo o minestre di fagioli o sarebbero serviti per il brodo di carne. Non si sente più dire "gli odori" e gli ortolani, quando ci sono, si fermano al bordo delle strade più trafficate e vendono raramente verdure del proprio orto.

2 commenti:

  1. L'ortolano che è venuto per più lungo tempo si chiamava Coppi, vendeva la verdura del suo orto, credo che fosse di S. Alessio, si fermava prima in corte davanti e poi in corte di dietro. Il più tempo stava da Ilva che comprava tanta verdura. Quando arrivava in corte nostra doveva essere a fine giro perchè spesso diceva: "dai, prendi tutta la cassetta che ti tratto bene..."

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  2. Coppi, Coppi, l'avevo scordato e infatti mi ricordo che portava un cappellino da ciclista. Sei preziosa, Lucia.

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