lunedì 6 agosto 2012

Lo zio Oreste
Veniva in corte tutte le domeniche con la sua Lambretta, piano piano, generalmente vicino all'ora di pranzo, a portare L'Unità. Diceva che la Lambretta era più comoda per metterci il borsone dei giornali, si fermava pochi minuti dalle famiglie che compravano il giornale e continuava il suo giro. Non era molto alto, pochi capelli e ben piazzato, un viso aperto e tranquillo, sempre pronto a parlar di politica che era una storia di famiglia. Abitava in corte Pardini con la moglie Bruna e ebbero quattro figlie, un pò si disperava per il cognome che non si sarebbe mantenuto attraverso le figlie. Raccontava volentieri episodi della guerra e della resistenza e si lasciava scappare di aver rotto qualche naso nei mesi successivi al 23 aprile 1945, con un sorrisino di soddisfazione. Era fratello di mio padre ed è stato per me una persona insostituibile.

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