venerdì 3 agosto 2012

Il merciaino
Prima, quand'ero molto piccola, c'era stato Gennarino, poi arrivò il merciaino, si vede che in corte garbavano i diminutivi. La stoffa serviva per tovaglie e vestiti in particolare. Tutte le donne avevano in casa la Singer o la Necchi e cucivano o riparavano pantaloni e gonne ma per i lavori più importanti, per i vestiti buoni, i capini, le giacche, i cappotti si ricorreva alle sarte o ai sarti che certo non mancavano. Il furgone piccolo era pieno di rotoli di stoffa di vari materiali e colori e che buon odore si sentiva! Le donne sceglievano la stoffa e la stendevano e tiravano con le mani per sentirne la consistenza, il merciaino la misurava con un metro fisso attaccato al bancone, la piegava e la consegnava. In genere il pagamento avveniva in più volte fino al saldo. Il merciaino era un uomo distinto, ben vestito e molto cortese, con una voce pacata, ascoltava le donne e si faceva un vanto di servirle bene. Dopo qualche anno il furgone diventò più grande e allora portava anche roba confezionata, del resto le donne avevano quasi smesso di cucire, tanto trovavano tutto già fatto nei negozi di Lucca. E poi anche il merciaino aprì un bel negozio sulla Sarzanese e non si vide più.

1 commento:

  1. Le figlie del Merciaino (Catelani) hanno ancora il negozio sulla Sarzanese. E' morto pochi mesi fa ma fino all'anno scorso lo trovavo a tutte le sagre a ballare con la sua signora e come ballava bene! Mi chiedeva sempre di tutti quelli de' Fibbiani perchè diceva che c'era rimasto affezionato.

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