venerdì 8 giugno 2012

Un'altra casa, da tempo abbattuta, faceva parte in qualche modo della corte anche se ne rimaneva separata da un campo a est: lì abitò per qualche tempo, ma ne ho ricordi sfocati, una vecchietta che usciva di rado e aveva il naso sciupato da una malattia. Era una casetta a un piano che dava sulla via ed era circondata forse da una rete, ma c'era un cancello e un muro al quale si era arrampicata una splendida rosa, non una rosellina come ce n'erano tante ma una vera rosa e non so perché, ma quando la trovai abbattuta per far posto a strade e palazzi il mio dolore si rivolse proprio a quella rosa. Per diversi anni venne ad abitarla la famiglia Giangrandi: il padre grosso e pacioso, la madre bella e gentile, i figli Guido, Emanuela, Giovannino e il più piccolo del quale non ho ricordo.

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