Al fiume andavamo in agosto, nei giorni di canicola quando la pioppeta folta e alta dava fresco e ristoro alla luce accecante del sole; quasi tutti i giorni in bicicletta o a piedi passando dalla strada o attraverso i campi si arrivava ai poggi e al di là i pioppi ci vedevano giocare a palla, a tamburello, ingaggiare gare di corsa in bicicletta su improvvisati percorsi.
Il gioco più bello era rotolarsi dal poggio: correre sulla cima, stendersi a terra e lasciarsi andare giù ad occhi chiusi; le erbe e i fiori "aggiaccati" dopo il nostro passaggio ci donavano i loro profumi e quando la discesa era finita si aspettava ancora un pò ad aprire gli occhi, assaporando quegli istanti di perfetta felicità.
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