venerdì 27 aprile 2012

Ed era quasi sempre estate quando la vedevo, era quasi sempre prima del tramonto, una luce obliqua e dorata inondava la corte. La precedevano o la seguivano, come una scorta, tre o quattro cani tranquilli e ubbidienti.
Un corpo esile, delicato, un'andatura calma come la voce che usciva da una bocca sorridente e ritrosa di parole, i capelli corti e biondi circondavano un volto regolare: occhi, naso e bocca tutto a misura senza prevalenza di un tratto sull'altro.
Le donne la chiamavano: Carla!

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