venerdì 13 aprile 2012

Era, l'estate, piena di vita, giorno e notte.
Il fiume ci aspettava per il bagno, per le parate di sassi, per le barchette di foglie, per le pioppete fresche e luminose dove riposare e mangiare, a volte tortelli o zuppa per Ferragosto; i rovi ci pungevano braccia e gambe e le more arrossavano bocca e petto.
Le mamme (pochi i padri, qualche volte a pescare) a chiacchiera con l'occhio ai bimbi, libere per un pò di rinfrescarsi e di goder dell'ombra e del seder sull'erba.
E già qualcuno ci guardava le gambe esili, lunghe o grasse ma ci catturavano l'acqua, l'erbe e la luce del tramonto sul "rasaio" quando era l'ora di tornare a casa.

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