venerdì 27 aprile 2012

Era il momento che il sole bruciava meno e si alzava la brezza, le mamme avevano messo nelle sporte di paglia le bottiglie e quanto era servito per la merenda e si erano messe le vestaglie di cotone colorato: era l'ora del ritorno a casa. Del fiume conservo l'odore di fango leggero, un pò muschiato che arrivava con il venticello della sera, conservo l'odore dei funghi in autunno e delle erbe calpestate, conservo il sapore delle pesche e dei cocomeri rubati sulle rive sabbiose di S.Alessio (si attraversava il fiume dal "rasaio" e in pochi passi eravamo nel pescheto: i più grandi si indirizzavano ai cocomeri): l'impressione maggiore è quella della luce, una luce piena, un fondersi di acqua e cielo, un vero capovolgimento del cielo dentro l'acqua, con le nuvole che a guardarle in basso rimandavano anche la nostra immagine e potevi pensare di essere lassù nella bambagia bianca.

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