mercoledì 11 aprile 2012

Stagioni cambiavano la corte, la neve d'inverno copriva i campi e il pozzo di Adolfo e il pratino, dove uomini e donne gareggiarono felici con proiettili bianchi e gelidi, divisi da un orto, nell'inverno del '56 ( le mie mani di bimba, gelate, mi fecero piangere, poi, acccanto alla stufa).
In primavera, i pioppi tentavano di eguagliare la nevicata, ma dolce era il vento e le mani non pungevano. Gli zoccoli cominciavano a sentirsi nella corte, un rumore schioccante ( ma si andava più spesso a piedi nudi) di bimbi liberi di correre, di giocare nel pratino e sulla terra, bucata in più punti e lisciata intorno per il traguardo di palline di coccio e di vetro, colorate, si tenevano nelle tasche, specie i maschi favoriti dai pantaloni, e che gare e che imbrogli "San Giovanni 'un vole inganni", "Ingannino!", quando qualcuno avvicinava, barando, alla buca la pallina.

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