mercoledì 18 aprile 2012

Era anche il tempo dei merendini,la parola passava dalle nostre bocche alle mamme che preparavano il solito "pane e ...", avvolgendolo in un pò di carta, più spesso in un tovagliolo di stoffa e vi aggiungevano qualche volta una bottiglia di acqua mista a vino: - Si va alla casina del Bisordi!
Era nei campi a nord, dietro la corte, campi che la separavano dai poggi del fiume, campi coltivati a rape o a orto, liberi da usare in gran parte, specie dopo il taglio del fieno; una casina bassa, certo un ripostiglio di attrezzi agricoli, per noi un mistero, con la sua porta chiusa, le due finestrine dalle quali si intravedeva uno spazio interno buio (Forse qualcuno ci dorme la notte...).

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