venerdì 7 settembre 2012

Donne e uomini andavano tutti in bicicletta: era un mezzo di trasporto universale e da molto piccoli i bambini la ricevevano in regalo, quella con le "rotine", ma in poco tempo queste venivano tolte perché i bambini non volevano essere di meno rispetto ai più grandicelli. Per qualche giorno provavano e si sbucciavano ginocchia e gomiti ma si rialzavano e riprovavano fino allla riuscita. I babbi e le mamme aiutavano un pò tenendo il sellino ma a volte facevano finta. Edilia, però, non aveva mai imparato, non so perché, ad andare in bicicletta e si sa che queste sono cose da imparare da piccoli. Col tempo maturò l'idea che avere un mezzo di trasporto come la bici poteva tornarle utile per spostamenti più lunghi, così, verso sera (perché la vedessero in pochi) si avventurava per le strade vicine, che erano, lo sapete già, prive di auto in marcia e provava a domare quel mezzo che si dimostrava ostile. Ricordo solo che lividi, sbucciature, malleoli sanguinanti la convinsero a desistere dall'impresa e nelle sere d'estate si sentivano le donne sganasciarsi dalle risate ai suoi racconti che non so narrare perché allora ero più impegnata nel gioco della cavallina e negli sculaccioni.

1 commento:

  1. Edilia o "la Fattora" come la chiamavamo noi bimbetti abitava accanto alla zia Meri e le era amica. Aveva un terreno dietro casa che teneva a fieno. Quando c'erano le mucchie per noi era una festa, ci saltavamo sopra fino a sfarle tutte, però poi le ricomponevamo per non farla arrabbiare. Se pioveva e c'era il fieno da raccattare, cominciavamo a chiamarci l'un l'altro al grido: "andiamo a raccogliere il fieno alla Fattora!" Una marea di bamboretti si riversava nel campo e in men che non si dica il fieno era salvo.
    MA I PAPPINI NON C'ERANO?
    Un altro ricordo che ho della Fattora è il bagno al fiume con la camicia da notte tutta appiccicata addosso!

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