giovedì 13 settembre 2012

Leonetto
Eh, sì, Leonetto era un gran lavoratore, era l'unico dei Mencacci a continuare la tradizione dei contadini, tutti gli altri avevano lavori diciamo sedentari, senza collegamento con la terra, lui no, bisognava vederlo quando  raccoglieva il fieno, quando arava i campi, quando concimava per avere verdure forti e gustose, insomma Leonetto era tutt'uno con i suoi attrezzi e col suo trattore, sempre scuro di sole e solido come una roccia, sempre nei suoi campi dietro casa, a nord, verso il fiume. Non ricordo di averci scambiato molte parole perché non c'era mai nella corte, vedevo invece spesso la moglie Zelinda che passava in bicicletta per andare a far la spesa e si fermava a salutare. Leonetto e Zelinda avevano due bei figli, Francesco, della mia età, e Michele (Michelino) più vivace ma ancora troppo piccolo per giocare con noi. Sui mucchi del suo fieno mi sono tirata tante volte, il suo profumo veniva assorbito dalla pelle, dai vestiti dove ne rimanevano fili lunghi da attorcigliare alle dita come anelli. Non c'è quasi niente di più buono dell'odore del fieno.

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