Il Gigliucci
Anche lui, come il Torselli, veniva chiamato per cognome. Il suo nome era Giulio ma raramente veniva chiamato così. Non molto alto, magro, sempre ben vestito, lavorava a Lucca, mi sembra come meccanico dentista. Si spostava spesso in bicicletta anche quando era già in su d'età e una volta che lo vidi in Piazza S.Michele proprio in bici mi disse che finché avesse potuto si sarebbe spostato così perché a piedi per lui era difficoltoso. Da molti anni non lo vedevo ma fu come lo avessi visto il giorno prima, le parole scorrevano con semplicità. Era sposato con Lida e aveva due figlie: Rosanna e Virginia e viveva in una casa grande, con stanze ampie (misuravo la grandezza sulla mia casa che effettivamente era molto più piccola). Per qualche tempo viveva lì anche Truccio e a periodi veniva Jolanda. Il Gigliucci aveva le idee di mio padre e del mio zio Oreste e con loro spesso si fermava a parlare.
Il Gigliucci aveva giocato nella Lucchese quando era in serie A Mio suocero che era un appassionato di sport e in particolare di calcio me ne parlava sempre."Da queste parti ci deve stare il Gigliucci...un grande..." Un giorno, che mio suocero era a casa mia, arrivò il Gigliucci per farmi vedere una cartella delle tasse e fu un incontro che andava ripreso per rivederlo a veglia! Si cominciarono a raccontare di tutte le partite, di tutti i goal, ricordandosi perfino le date e il minuto del goal! E ridevano come matti di quel goal che il Gigliucci infilò in porta palla e scarpa, perchè aveva i piedi piccini e le scarpe erano troppo grandi!
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