mercoledì 19 settembre 2012

Verso Pannero, dopo le case dei Mencacci, quasi al bordo della strada c'era la Fognaccia. Non so perchè avesse quel peggiorativo. La Fognaccia era una costruzione di mattoni, un parallelepipedo con chiusura un pò a cupola, non veniva più usata e noi spesso si andava lì, si saliva, si scendeva, si saltava giù nei prati intorno a cogliere margherite. In una fotografia siamo ritratte sedute nell'erba con vestiti leggeri ma eravamo già ragazzine. Celebre in casa mia era la frase: O Neo, o Neo, ma ci si va alla Fognaccia? che mio fratello Alfonso pronunciava spesso rivolgendosi al Magni, forse una volta anche in un sogno perché sognava spesso a voce alta. Il posto era bello e si poteva giocare lontano dagli occhi della corte. In quei prati quando c'erano anche i maschi ho fatto volare maggiolini attaccati a un filo trasparente ma avevo una certa paura per il rumore stridente che facevano quelle povere bestie.

Nessun commento:

Posta un commento