sabato 21 luglio 2012

Di cinema ce n'erano tanti in città ma mica c'era l'abitudine, in corte, di portarci i bambini e anche i films non erano adatti. Però venne il periodo di Amedeo Nazzari e Yvonne Sanson e le mamme volevano vedere quei films. Catene, Tormento e altri titoli strappalacrime che univano l'amore al dolore, come i fotoromanzi. I padri non sarebbero mai andati a vedere quei films e le mamme dovevano quindi trascinarsi dietro i figli. Non ricordo bene il titolo ( forse I figli del peccato?) ma io l'ho dovuto vedere dall'inizio alla fine, avevo sei-sette anni, e per tutto il tempo quel grosso schermo mi rimandò immagini tragiche che comunque sopportai a volte chiudendo gli occhi. Poi finì e uscimmo fuori dal cinema, il Nazionale, pochi scalini e davanti mi si presenta la locandina del film con fuoco e fiamme sull'orfanotrofio: scoppiai in un pianto fortissimo che mia madre non poteva calmare e che durò fino al posteggio di biciclette della mia zia Viola, lei riuscì a consolarmi ma i singulti durarono fino a casa.

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