martedì 31 luglio 2012

In autunno iniziava anche la scuola e si vendemmiava o si era già fatto (uva di pianura, ma utilizzata lo stesso per un vino asprino che con l'acqua era ottimo per i bambini, il sapore aspro era quello preferito dai bimbi, frutta acerba, erba aceta, per me perfino l'aceto a garganella era buono, bevuto dal fiasco sotto l'acquaio!). Quindi gli odori diventavano quelli della scuola, la carta dei quaderni e dei libri, quella assorbente, l'inchiostro, il cuoio delle cartelle, il gesso e la cimosa, e anche quelli della pioggia (che profumo aveva la corte dopo le prime piogge, la terra ci buttava nel naso il suo odore), delle mantelline per ripararsi, degli "sciantillì" scomodi e freddi e quelli dell'uva che da qualche parte bolliva.

Nessun commento:

Posta un commento