mercoledì 11 luglio 2012

Il camposanto era il camposanto, non il cimitero. A piedi, arrivati in corte Lenzi, si prendeva una redola ampia contornata da cipressi e si sbucava  proprio quasi davanti al cancello. (Una redola si percorreva anche per andare alla chiesa passando da via del Tiro a Segno ma dove sono andate le redole? Redola è  un termine bellissimo e antico di quando tutti andavano a piedi e anche noi della corte abbiamo avuto il privilegio di nominarlo). Dicevo del camposanto: fin da piccolissima mia madre mi ci portava a trovare i suoi genitori e spesso; lei puliva la tomba e metteva fiori freschi, io seduta su qualche altra tomba facevo merenda o curiosavo e quando fui in grado leggevo i nomi sulle lapidi. Conoscevo la statua di quella bambina investita sullo stradone appena uscita da un cancello e quella di Bartalino, con la sua biciclettina. Dopo i nonni e le "Requiemeterne", ci passavo sempre prima di uscire.

2 commenti:

  1. La tomba del Bartalino c'è sempre e quando ci passo davanti mi sembra di sentire la voce della zia Geni che mi racconta la sua storia e di vedere la sua biciclettina.
    Lucia Rosa

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    1. Anche quella della bimba investita: una bella bambina che esce da un cancello aperto, la composizione è in marmo bianco.

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